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Bianchi Domenico

1977, Anagni (FR), Italia

Senza titolo, 2024

Fondazione Made in Cloister

Cera, disegno, manualità, intelligenza compositiva, caos e necessità, lentezza e riflessione, queste le caratteristiche che contraddistinguono il lavoro di Domenico Bianchi. Emerge all’inizio degli anni ‘80 tra gli artisti che promuovono un ritorno alla pittura attraverso uno sguardo nuovo e rivitalizzato, attraverso uno stile essenziale ridotto a pochi elementi: immagini iconiche che si uniscono a segni astratti.
Le opere pittoriche sono frutto di un lavoro lento e meticoloso che inizia a partire dalla scelta dei materiali e restituisce alla pittura una dimensione sacrale. L’interesse dell’artista è rivolto verso materie, semplici o preziose, che possiedono una trasparenza luminosa intrinseca (la cera, la fibra di vetro, le foglie di argento, il palladio). Senza titolo tutti i suoi lavori, quasi a sottolineare come anche un nome possa turbare i silenzi, la pause.

La luce è un elemento primario dei suoi lavori poiché́ definisce la partitura dello spazio e il movimento delle forme. Le tele si compongono di un nucleo segnico centrale che campeggia, solitamente, su uno sfondo di colore uniforme. Questo elemento è il principio ordinatore dell’intera superficie pittorica – anche quando la tela assume dimensioni ambientali, esso genera la forma e rimanda a innumerevoli ipotesi di immagini, suggerendo una vastità infinita, sempre aperta.

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